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NEL CASO IN CUI IL CHIRURGO RITENGA CHE L'INTERVENTO DI PROTESI D'ANCA È LA MIGLIORE
OPZIONE TERAPEUTICA DISPONIBILE E DECIDA DI UTILIZZARE QUESTA PROTESI IN UN PAZIENTE CHE
PRESENTA UNO QUALSIASI DEI SUDDETTI FATTORI, OPPURE SE IL PAZIENTE È GIOVANE ED ATTIVO,
È ESSENZIALE INFORMARE IL PAZIENTE DEI LIMITI DI RESISTENZA DEI MATERIALI IN CUI LA PROTESI
È REALIZZATA E DI QUELLI IMPIEGATI PER LA SUA FISSAZIONE E DELLA NECESSITÀ DI RIDURRE
NOTEVOLMENTE O DI ELIMINARE LA CONDIZIONE STESSA.
La gestione chirurgica e postoperatoria del paziente va condotta valutando attentamente tutte
le patologie esistenti. Le attitudini od eventuali condizioni psicologiche che potrebbero portare
il paziente a non seguire le disposizioni del chirurgo possono ritardare il recupero postoperatorio
e/o aumentare il rischio di effetti avversi, tra cui il fallimento o la mancata fissazione dell'impianto.
Attività fisica eccessiva o traumi all'articolazione interessata possono contribuire al fallimento precoce
della protesi d'anca, causandone la migrazione, frattura e/o usura. Il paziente va informato che alcuni
fattori, quali peso o attività, possono compromettere notevolmente il grado di usura dell'impianto.

INFORMAZIONI SULL'USO

Fase preoperatoria
PRIMA DELL'INTERVENTO, IL CHIRURGO DEVE SPIEGARE AL PAZIENTE TUTTE LE IMPLICAZIONI
FISICHE E PSICOLOGICHE RELATIVE ALLA CHIRURGIA, NONCHÉ DEVE ILLUSTRARE OGNI PASSAGGIO
DELL'INTERVENTO STESSO E TUTTE LE CARATTERISTICHE PROPRIE DELLA PROTESI. È necessario
spiegare le limitazioni imposte dall'artroplastica, le possibili conseguenze della sostituzione
dell'articolazione e la necessità di seguire le istruzioni postoperatorie del chirurgo, in particolare per
quanto concerne la limitazione delle attività e del peso.
I chirurghi non devono iniziare ad utilizzare le protesi d'anca nel contesto clinico finché non abbiano
acquisito la completa conoscenza della tecnica d'impianto specifica. Opuscoli e filmati sulle tecniche
chirurgiche sono disponibili presso DePuy.
Fase intraoperatoria
Durante l'intervento, si consiglia di avere a disposizione componenti di almeno una misura superiore
ed inferiore a quella stabilita durante il piano preoperatorio, in modo da poter selezionare la misura
corretta in corso di intervento.
Le coperture protettive delle protesi non vanno rimosse fino al momento dell'impianto. Non usare
componenti che siano cadute o siano state soggette a urti contro una superficie dura o a qualsiasi
altro impatto durante l'intervento. Anche se non visibile, un eventuale danno può causare il fallimento
prematuro della protesi. Prima di procedere all'impianto della testa femorale, eseguire una pulizia
accurata del cono maschio dello stelo femorale per eliminare tracce di sangue, frammenti di tessuto
osseo o altri materiali estranei. La presenza di materiale estraneo a livello delle superfici di contatto
tra la testa e il cono dello stelo femorale potrebbe impedire l'alloggiamento corretto della testa sullo
stelo. L'imperfetto alloggiamento potrebbe, a sua volta, influire sulle prestazioni della testa femorale
o sul meccanismo di blocco tra la testa femorale e lo stelo.
Durante la chirurgia di revisione, è essenziale asportare completamente la membrana fibrosa che
incapsula la protesi fallita. Membrane fibrose residue possono interferire con la fissazione dell'impianto.
La selezione, l'inserimento o il posizionamento scorretti degli impianti possono generare sollecitazioni
insolite, con conseguente riduzione della durata funzionale dell'impianto. Va notato che uno stelo
femorale posizionato in varo aumenta la sollecitazione sulla corticale femorale mediale prossimale e
può portare allo scollamento della protesi. L'aumento dell'antiversione di una componente cotiloidea
nell'artroplastica totale d'anca può portare a instabilità e/o lussazione dell'articolazione.
Prima di procedere alla sutura, la sede chirurgica deve essere ripulita accuratamente da frammenti
ossei, osso ectopico, ecc. La presenza di particelle estranee sull'interfaccia articolare metallo-
polietilene o ceramica-polietilene può portare all'usura eccessiva della protesi. Particolare attenzione
è richiesta nel controllo del range del movimento; è necessario escludere la presenza di incongruenze,
instabilità o conflitto delle componenti protesiche; se presenti, tali difetti devono essere corretti.
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