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Dorr DANUBIA ATLAS 2000 Bedienungsanleitung Seite 64

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10.2
CALCOLO DEL CAMPO VISIVO
Si definisce campo visivo la porzione di cielo visibile attraverso il telescopio. La grandezza del campo visivo
viene definita campo visivo reale e dipende dall'oculare impiegato. Per ogni oculare il costruttore dichiara il
campo visivo apparente, espresso in gradi. Per determinare il campo reale si deve dividere il campo apparen-
te dell'oculare per l'ingrandimento. Se l'oculare da 10 mm dell'esempio precedente ha un campo apparente di
52 gradi, con un ingrandimento di 80x si avrà un campo reale di 0.65° o 39 minuti d'arco
Campo apparente dell'oculare
Campo reale =
Ingrandimento
Un esempio per capire meglio: la Luna ha un diametro di circa 0,5° o 30 minuti d'arco; questa combinazione
di telescopio e oculare sarebbe quindi adatta per osservare la Luna per intero. Bisogna tener conto del fatto
che un ingrandimento troppo elevato e un campo visivo troppo piccolo rendono molto difficile riconoscere i
dettagli. È meglio iniziare dapprima con un ingrandimento basso e campo visivo ampio per poi aumentare in
un secondo tempo l'ingrandimento fino a quando si saranno individuati i dettagli che si vogliono osservare. Si
consiglia quindi di cercare quindi prima la Luna con un ingrandimento basso ed esplorare solo in un secondo
momento le ombre proiettate dai singoli crateri!
10.3
CALCOLO DELLA PUPILLA D'USCITA
La pupilla d'uscita è il diametro (in mm) del cono di luce quando emerge dal telescopio dalla parte dell'oculare.
Tale valore di una combinazione telescopio-oculare indica se tutta la luce raccolta dallo specchio o dalla
lente principale può venire percepita dall'occhio dell'osservatore. Normalmente una pupilla completamente
dilatata ha un diametro di 7 mm circa. Il valore massimo della pupilla d'uscita varia da persona a persona,
diminuisce con l'avanzare dell'età e viene raggiunto soltanto da occhi completamente adattati all'oscurità.
Per calcolare la pupilla d'uscita si deve dividere l'apertura del telescopio (diametro libero del telescopio) per
l'ingrandimento.
Apertura del telescopio
Pupilla d'uscita =
Ingrandimento
Per un telescopio da 200 mm f/5 risulta, con un oculare da 40 mm, un ingrandimento di 25x e una pupilla
d'uscita di 8 mm. Per lo stesso telescopio con un oculare da 32 e un ingrandimento di 31x si ha una pupilla
d'uscita di 6,4 mm, che andrebbe bene per occhi completamente adattati all'oscurità. Per un telescopio da
200 mm f/10 con un oculare da 40 mm si ha invece un ingrandimento di 50x e una pupilla d'uscita di 4 mm, un
valore che va bene per molte osservazioni.
11 | OSSERVAZIONE DEL CIELO
11.1
CONDIZIONI PER L'OSSERVAZIONE
Le condizioni per l'osservazione sono solitamente determinate da due caratteristiche atmosferiche: il "see-
ing" o tranquillità dell'aria e la trasparenza, su cui influiscono la quantità di vapore acqueo e le particelle di
polvere sospese nell'aria. Se si sta osservando la Luna o dei pianeti e l'immagine è sfocata, molto probabil-
mente si sta osservando attraverso un'atmosfera molto turbolenta, e quindi si ha un "cattivo seeing". Osser-
vando a occhio nudo le stelle in condizioni di "buon seeing", esse appaiono "ferme", senza effetti di scintillio.
Si ha la trasparenza ideale quando il cielo è nero come la pece e l'aria non è inquinata.
11.2
SCELTA DEL LUOGO DI OSSERVAZIONE
Scegliere il luogo migliore non troppo oneroso da raggiungere, lontano dalle luci delle città e il più in alto
possibile. In tal modo si evitano sia l'inquinamento luminoso che quello atmosferico e si è sicuri di non avere
strati di nebbia bassa. Se ci si trova nell'emisfero nord soprattutto l'orizzonte sud dovrebbe essere il più
scuro possibile e libero da luce artificiale, mentre nell'emisfero sud dovrebbe essere l'orizzonte nord a essere
il meno disturbato possibile. Bisogna tener conto anche del fatto che il cielo più scuro di solito si trova allo
zenit, cioè direttamente sopra l'osservatore. La luce delle stelle vicine allo zenit ha la strada più corta da
percorrere attraverso l'atmosfera. Evitare di osservare oggetti che si trovano poco al di sopra di rilevamenti
del suolo o di edifici: forti turbolenze possono essere causate anche da venti leggeri che passano sopra a
muri o edifici o dal calore rilasciato da marciapiedi o edifici. A seconda della superficie d'appoggio anche gli
stessi movimenti dell'osservatore possono far vibrare il telescopio. Non è consigliabile osservare attraverso
una finestra, poiché il vetro distorce alquanto l'immagine. Osservare attraverso una finestra aperta è ancora
peggio, in quanto le turbolenze dell'aria che fuoriesce dalla finestra disturbano l'osservazione. L'astronomia
è un'attività da svolgere all'aperto.
52°
p.es.
= 0,65°
80x
200 mm
p.es.
= 6,4 mm
32 mm
64

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